Qualche tempo fa, durante un appuntamento in atelier, mi è capitato di assistere a una strana, ma piuttosto frequente, dinamica madre-figlia.
Ci ho pensato molto, ma dopo un’attenta analisi credo di poter affermare con assoluta certezza,che uno dei problemi più difficile da gestire per noi DONNE FORMOSE è proprio la tematica del rapporto col proprio corpo e la propria famiglia, soprattutto per quanto riguarda il peso.
Oggi essere sovrappeso è considerata una “colpa“.
Già, è come se la colpa di quel peso, che ogni giorno devi trascinare su e giù per il lavoro e la casa, fosse tua, che non sei in grado di resistere alle tentazioni, che non hai sufficiente forza di volontà e autocontrollo di fronte al cibo, che sei pigra perché non vai in palestra e non ti prendi cura di te. Altrimenti saresti magra, ovvio.
Per questo, spesso proprio le persone più vicine come i nostri genitori, famigliari, amiche, si sentono in diritto/dovere di “AIUTARCI” con battute, critiche e commenti sul nostro aspetto fisico, senza rendersi conto che questa insistenza di commenti non aiuta affatto, ma anzi mina profondamente la nostra autostima.
Ma allora, se l’atteggiamento di queste persone non è facile da cambiare, cosa possiamo fare noi per non cadere nella loro trappola?
Sicuramente è piu’ facile CAMBIARE IL NOSTRO ATTEGGIAMENTO DI FRONTE ALLE LORO CRITICHE, che pretendere che loro cambino atteggiamento.
Non credi che sia più facile?
Ma come possiamo fare a cambiare il nostro comportamento?
Innanzitutto credo sia fondamentale precisare cosa davvero vuol dire sovrappeso.
Esistono alcune tabelle nutrizionali, creati da gruppi di medici e studiosi, che indicano se una persona sia in sovrappeso o meno;
Ma esiste un’altra tabella del corpo ideale che è nell’immagine mentale di ognuno di noi.
Dico questo per spiegare che per molte donne il sovrappeso diventa un problema quando percepiscono il proprio corpo distante dal peso che vorrebbero avere.
In sostanza, per chi vive un profondo disagio con la propria immagine, il problema non è essere o meno in carne quanto avere un peso che non vorrebbero e di conseguenza percepirsi allo specchio come inadeguati rispetto alle proprie aspettative.
Quindi non è semplicemente una questione di bilancia.
Avere di sé un’immagine positiva e amare il proprio corpo credo sia un percorso per qualcuno più semplice, per qualcun altro meno.
Ma allora la relazione con la nostra immagine dipende soprattutto da come “veniamo guardate” dagli altri, in primis dalla nostra famiglia/ madre?
Purtroppo, è innegabile, che la relazione madre-figlia sia un nodo cruciale nello sviluppo psicofisico di una ragazza, anche in relazione alla percezione di sé…
Mentre la figlia ricerca un modello a cui ispirarsi, la madre desidera invece che la figlia possa in qualche modo realizzare quell’ ideale femminile che vive esclusivamente nella sua mente e che ben si discosta dall’ ideale della figlia;
E’ SEMPRE STATO COSI E CREDO CHE SEMPRE SARA’ COSI.
Durante la fase adolescenziale, io ricordo molto bene, come cercavo di liberarmi dagli ideali di mia madre; Volevo costruire un’immagine di me, nuova, diversa;
Nonostante abbia avuto una madre dalla mentalità più aperta, non sempre purtroppo una madre accoglie di buon grado questa “nuova ” immagine che la figlia vuole avere.
Se questo momento cosi fondamentale per la vita di entrambe, non viene chiarito, ecco dunque che si creano quegli “intoppi” che si possono durare anche per tutta la vita, andando a creare delle dinamiche a volte anche cattive, dove nessuna delle due è capace di porre fine.
Inoltre, il conflitto continua ad essere nutrito non solo dalle discussioni esplicite sul problema, ma anche da sottili giochi di parole che feriscono nel profondo
Quindi come possiamo reagire quando veniamo criticate per il nostro aspetto fisico?
L’unico modo che abbiamo è ACCETTARE il proprio corpo come favoloso strumento per entrare in relazione con gli altri, con il mondo circostante e che ci permette di vivere le emozioni (perché le emozioni sono soprattutto sensazioni corporee: le farfalle nello stomaco, diventare rossi, il groppo alla gola, ecc.) sia l’unico modo per restare “centrati” su di sé e non lasciare agli altri la possibilità di denigrare il nostro valore.
Si ma non è cosi facile, mi dirai; e’ vero, hai ragione, ma tutto il lavoro sta proprio nella CONSAPEVOLEZZA ;
Essere consapevoli della nostra bellezza, non solo esteriore ma anche interiore;
Essere consapevoli che il nostro giudizio su noi stesse conta molto di più di quello che pensano gli altri;
Essere consapevoli che il nostro valore non è dato solo dalla circonferenza della coscia o dal giro fianchi, ma dal nostro sapere intellettuale e dal nostro carattere;
Certo, questa non è la ricetta magica; Non voglio dire che solo con la consapevolezza di quanto vali allora tutto si risolverà e i commenti stupidi dei famigliari e delle amiche o degli estranei ti scivoleranno addosso come olio;
Sarai d’accordo con me, che se sarai tu la prima a darti più valore, NESSUNO oserà denigrare il tuo valore, perchè sa che se lo farà, troverà una persona forte, che crede in se stessa e che non è fatta solo di un corpo, ma anche di una mente.
Devi essere tu la prima ad amarti, cosi come sei, senza dover per forza accettare di fare diete assurde per poter entrare in un abito da sposa
Certo, la questione salute viene prima di qualunque ogni altro cosa;
Percio’ va bene la consapevolezza del corpo, ma non trascurare mai la tua salute fisica.
Ricorda che un corpo puo’ anche cambiare, trasformarsi; Può essere migliorato certo, ma il lavoro più importante va fatto a livello psicologico; è più lungo e profondo e spesso non segue di pari passo le trasformazioni fisiche , e questo spiega, dal punto di vista psicologico, perché chi perde peso rapidamente spesso lo riprenda quasi subito.
Quindi investi il tuo tempo nel goderti un abito che ti piace, e che ti fa apparire per quello che sei;
Che ti valorizzi non solo fisicamente, ma anche CARATTERIALMENTE;
Lasciati guidare dall’ EMOZIONE che solo l’ABITO DA SPOSA sa regalare;
In fondo lui ti ha chiesto di sposarlo e lo ha chiesto a te, che hai quel corpo, quel cuore, quel carattere, quella formazione e tante altre doti.